Questo è un messaggio per il mio amico Mirko. L’ho incontrato alla festa di Liberamente, dove abbiamo parlato di Costituzione. Non è perché faccio l’avvocato, ma questo è uno dei temi che mi appassiona di più. Conosco bene anche i lavori preparatori, la fatica e la lungimiranza dei padri costituenti che hanno saputo superare divisioni e rigidità per trovare una sintesi tra posizioni diverse, perché questa è la buona politica. Credo che la nostra sia una delle Costituzioni più belle del mondo e credo anche che invece di discutere su come modificarla, sarebbe ora di trovare il modo per realizzarla. Da sindaco farò la mia parte, perché i temi dell’uguaglianza dei cittadini e dei loro diritti sono quelli sui quali ho lavorato tutta la vita e credo che anche a livello di amministrazione locale sia possibile fare molte cose nella direzione indicata da quella nostra magnifica carta fondamentale.
Mirko, alla fine, mi ha detto che è preoccupato da quanto legge in questo mio diario: dice che la sera, quando si mette a tavola davanti a un piattone di spaghetti, si sente in colpa e quasi gli passa l’appetito. Sono quelle banane, elemento primario della mia dieta di candidato sempre di corsa, a inquietarlo. Caro Mirko, voglio tranquillizzarti, stasera forse ce la farò a fare un pasto completo. E poi voglio farti sorridere. Come ho sorriso io quando ho visto i giornali di oggi e le foto dei calzini del premier inglese, David Cameron: anch’io mi sono accorto solo la sera che avevo infilato un paio di calze col buco. Come vedi, non sono solo i pasti a saltare, può capitare di peggio…
[…] Non sento Mirko da un po’, e volevo aggiornarlo: Mirko, guarda che adesso non mangio più nemmeno le banane. Giornate convulse, corse forsennate da una parte all’altra di Milano, incontri; quando hai finito è tutto chiuso, e, appunto, non puoi più comprare neppure le banane. Era quasi l’una di notte, ieri, quando sono uscito dall’ultimo appuntamento della giornata, la diretta con Linea Notte, in collegamento dalla Rai di corso Sempione. Io e il presidente della regione da Milano, Renata Polverini, governatore del Lazio, da Roma. La follia che è esplosa qui come là, ci ha costretto a riflettere insieme e meno male che il mio pensiero è stato condiviso: i fatti di cronaca degli ultimi giorni sono terribili, drammmatici; ma sono episodi isolati, sarebbe un errore generalizzare. Non siamo nel Far West e il rischio, se diamo retta ai proclami populisti, è proprio quello di trasformare le nostre città davvero in un Far West, con i cittadini armati di licenza di uccidere. […]